Inquinamento dell'aria
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- Categoria: Aria
- Scritto da Francesco Sica
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L’inquinamento atmosferico è determinato dalla presenza, nell’aria che respiriamo, di sostanze che possono avere effetti significativi sulla vegetazione, sugli animali, sull’uomo o sui diversi materiali presenti sul pianeta. Queste sostanze inquinanti spesso possono essere classificate in sostanze di origine antropica e naturali; ancora possiamo trovare inquinanti primari (non hanno bisogno di reazioni chimiche per manifestare i loro effetti) e secondari che inquinano grazie a reazioni chimico-fisiche. Con un ulteriore classificazione collochiamo inquinanti outdoor (esterni) come lo smog che invade le nostre città ed inquinanti indoor (interni) ovvero quelli all’interno di edifici o luoghi chiusi. Fonte immagine: http://www.primapaginadiyvs.it/
Inquinanti outdoor - Negli ultimi secoli la mano dell’uomo è stata fondamentale per l’evoluzione della nostra civiltà attuale grazie ai notevoli passi in avanti in ambito scientifico e tecnologico. Questo progresso non è stato però accompagnato dal controllo degli effetti sull’impatto ambientale o comunque i provvedimenti in merito si sono rivelati non sufficienti. Tutto questo, quindi, unito all’enorme incremento demografico (nelle grandi metropoli in particolare) rende la problematica particolarmente preoccupante in quanto è a duro rischio l’incolumità dell’uomo e dell’ambiente. Il contributo maggiore di inquinamento di origine antropica è quello prodotto per soddisfare esigenze alimentari, civili ed industriali. In particolari le grandi sorgenti in questione sono ovviamente le industrie di produzione e trasformazione che sono strettamente legate all’uso incontrollato di combustibili fossili (oli pesanti in particolare; classico esempio il petrolio). Anche le piccole fonti di inquinamento domestico (impianti di riscaldamento) e il traffico veicolare non sono da sottovalutare soprattutto nelle città più trafficate, dove in alcune delle quali gli ecologisti hanno riscontrato dati piuttosto allarmanti. Ci sono anche Paesi dove la situazione è ancora più catastrofica: come accade in alcuni Paesi asiatici dove non ci sono vere e proprie limitazioni governative per quanto riguarda l’emissione atmosferica di sostanze inquinanti ai fini di incentivare l’industrializzazione (ancor più stimolata dalla manodopera a basso costo); in diversi Paesi, ancora, vengono utilizzati, in maniera legalmente riconosciuta, combustibili con concentrato di piombo (quella che chiamavamo benzina rossa) e l’uso incontrollato di tale sostanza potrebbe costituire l’80% dei concentrati atmosferici. Le piccole sorgenti risulterebbero meno dannose ma in realtà non è così, poiché mentre i “grandi inquinatori” sono solitamente lontani delle aree densamente abitate e le sostanze vengono liberate a quote significativamente alte, le piccole fonti invece sono riscontrabili proprio in aree urbanizzate le cui emissioni avvengono a basse altezze o al livello del suolo addirittura. Pertanto è importante quest’aspetto ai fini dell’analisi del problema: per salvaguardare l’incolumità pubblica è opportuno ridimensionare soprattutto le piccole fonti di inquinamento. Per quanto concerne gli inquinanti primari, essi dopo essere stati diffusi possono subire trasformazioni chimico-fisiche portando alla formazione di inquinanti secondari, spesso di gran lunga più nocivi dei primi. Basta pensare a quello che viene chiamato smog fotochimico, forse la forma più grave di inquinamento che minaccia l’ecosistema. Per quanto detto, è fondamentale conoscere gli inquinanti primari in modo da intervenire per limitarne le cause non solo regolando le emissioni ma anche acquisendo informazioni relative ai fenomeni meteorologici delle aree di interesse.
Fonte immagine: http://vitadadonna.com/ - In figura è rappresentata una metropoli inquinata
Inquinanti indoor - In precedenza abbiamo già accennato cosa si intende per inquinamento indoor, distinguendolo da quello outdoor. Ora è doveroso puntualizzare che nella categoria indoor sono esclusi gli ambienti industriali poiché l’inquinamento relativo a essi varia a seconda del settore in cui operano i soggetti all’interno dello stabilimento. Negli ultimi anni si sta prestando particolare attenzione agli inquinanti indoor, considerando anche che ormai nei Paesi sviluppati, le persone vi trascorrono il 90% della giornata e quindi ciò ha richiesto l’intervento delle autorità governative con controlli e azioni legislative.L’esempio più comune e forse quello più fastidioso è dato dalla presenza di fumatori. Noti enti di ricerca hanno ufficialmente dichiarato che il fumo di tabacco comporta gravissimi effetti cancerogeni sia nel caso in cui viene aspirato direttamente sia nel caso di aspirazione passiva (o meglio fumo passivo). Gli effetti dannosi di quest’ultimo colpiscono soprattutto anziani, soggetti deboli, donne incinte ed infanti in quanto proprio questi possono essere vittime di acute malattie respiratorie e in alcuni casi di morti improvvise (SIDS). Pertanto data l’insostenibile entità dei danni provocati dai fumatori, è facile convincersi che la sola via per salvaguardare l’incolumità personale ed altrui è l’eliminazione totale di questi reagenti.
Anche l’amianto manifesta la sua pericolosità negli ambienti indoor: una fibra minerale che è stata largamente impiegata nel passato per realizzare ad esempio pannelli isolanti per abitazioni. Purtroppo è scientificamente provata l’elevata minaccia di questo materiale in quanto cancerogeno, ma esso risulta però innocuo se non disperde fibre nell’aria. Qualora si abbia, in ogni caso, amianto in casa è opportuno ricorrere a ditte specializzate per la sua rimozione poiché una manovra non corretta incrementa notevolmente il rischio di esposizione. Un’ulteriore minaccia in tali circostanze è dovuta ai batteri, ossia microrganismi viventi diffusissimi in tutti gli ambienti e possono essere sia “buoni” (innocui) che “cattivi” (portatori di varie patologie). I luoghi di diffusione e trasmissione di questi ultimi sono quelli più affollati (come scuole, uffici, caserme, mezzi pubblici, ecc.), in quanto la via preferenziale di questi organismi è quella aerea. Per stroncare al nascere tale fenomeno, risulta indispensabile pulire periodicamente gli impianti di ventilazione e climatizzazione perché spesso è proprio lì che si annidano i batteri più pericolosi, come la “Legionella” che una volta introdotto nell’apparato respiratorio può essere causa di malattie mortali! Quindi, per tutelare la salute dei soggetti coinvolti negli ambienti indoor, è sicuramente consigliabile favorire il ricambio d’aria in maniera abbastanza frequente e oltre ad essere efficace è sicuramente un rimedio semplice, pratico e non comporta alcun costo economico!
Effetti sull’uomo e sull’ambiente - Molti sostengono che gli effetti dell’inquinamento atmosferico sull’uomo riguardano solo la salute in senso stretto (come disfunzionalità polmonari, malattie respiratorie e/o cardiovascolari, asma bronchiale ecc.): si sbagliano! Ci sono anche malattie che mettono stato d’ansia e paura catalogabili come malattie psicopatiche e maniacali attribuibili alla forma di inquinamento in questione, anche se l’intuito porterebbe a smentire questa constatazione! Per quanto concerne l’ambiente, oramai i fatti parlano più delle parole! Il gravissimo disagio ambientale non solo riguarda le Nazioni industrializzate con quello che abbiamo definito smog fotochimica ma tutto il globo! Basta pensare alle conseguenze delle piogge acide e dell’effetto serra, nonché del buco dell’ozono (risulta doveroso approfondire la natura di questi processi). In ogni caso, se non si interverrà politicamente al riguardo mettendo da parte i profitti e la visione imprenditoriale del sistema in cui viviamo, gli effetti diventeranno via via sempre più devastanti!